Analisi e caratterizzazione di popolazioni di tartufo molisano (Tuber spp.)
Gruppo di lavoro
- Prof. Gino Naclerio (Università degli Studi del Molise);
- Dott.ssa Pamela Monaco (Università degli Studi del Molise);
- Dott.ssa Antonietta Mello (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP), CNR Torino).
Descrizione
I tartufi (Tuber spp.) sono funghi ipogei ectomicorrizici ai quali sono associate complesse comunità microbiche costituite da batteri, lieviti e funghi filamentosi. I batteri si rinvengono sia a livello della porzione esterna dei corpi fruttiferi (peridio) sia al loro interno (gleba), con una densità che va da un milione ad un miliardo di cellule per grammo di tartufo (peso secco). Si ritiene che i batteri associati ai corpi fruttiferi di Tuber vengano selezionati a partire dalle comunità microbiche del suolo durante le fasi iniziali di formazione del tartufo e potrebbero avere un ruolo importante nel processo di micorrizazione e nello sviluppo dei corpi fruttiferi stessi. Concorrono, inoltre, alla sintesi di composti organici volatili responsabili del caratteristico aroma del tartufo. Tuttavia, molti aspetti legati al ruolo dei batteri associati al tartufo non sono stati ancora chiariti.
Il Molise è una fra le regioni italiane a più elevata vocazione tartufigena ed occupa un ruolo centrale nell’ambito della tartuficoltura non solo a livello nazionale ma anche a livello internazionale, contribuendo in buona parte a soddisfare il crescente aumento della domanda di tartufo nel mercato. Tuttavia, nonostante l’importante valore che questo prodotto riveste per l’economia locale, finora il tartufo molisano è stato poco caratterizzato dal punto di vista scientifico e, di conseguenza, risulta, ad oggi, non essere adeguatamente tutelato e valorizzato rispetto al tartufo proveniente da altre regioni italiane. La ricerca, nel suo complesso, si pone l’obiettivo di gettare le basi per colmare alcune delle lacune attualmente esistenti, mediante l’analisi di popolazioni di tartufo nero estivo (Tuber aestivum Vittad.) e tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Picco) molisane attraverso indagini morfologiche, genetiche e microbiologiche.
Impatto
Il Molise rappresenta uno scrigno di risorse naturalistiche, culturali ed agro-alimentari di inestimabile pregio. Di estrema rilevanza per le sue implicazioni socio-economiche è, però, l’elevata vocazione tartufigena del territorio. Le indagini condotte finora su popolazioni molisane di tartufo nero estivo (Tuber aestivum Vittad.) e bianco pregiato (Tuber magnatum Picco) hanno consentito di effettuare una preliminare caratterizzazione morfologica, genetica e microbiologica di questa risorsa, gettando le basi per colmare le lacune scientifiche attualmente esistenti.
L’identificazione di peculiari caratteristiche morfologiche e genetiche, nonché di taxa batterici unici, potrebbe tornare molto utile per definire specifici marcatori di origine del tartufo, contribuendo così alla tracciabilità commerciale, alla valorizzazione ed alla tutela di questa risorsa così preziosa per l’economia regionale. Inoltre, la piena comprensione del ruolo dei batteri nel ciclo vitale di Tuber e dei fattori che guidano la composizione del microbiota del tartufo potrebbe contribuire al miglioramento delle tecniche di coltivazione.
Pubblicazioni
1 | Monaco, P., Naclerio, G., Mello, A., Bucci, A. (2022) Role and potentialities of bacteria associated with Tuber magnatum: A mini-review. Frontiers in Microbiology, 13, 1017089. | |
2 | Monaco, P., Naclerio, G., Bucci, A., Mello, A. (2021) Determination of the peridium thickness of Tuber magnatum ascomata from Molise region. Italian Journal of Mycology, 50, 92-98. | |
3 | Monaco, P., Bucci, A., Naclerio, G., Mello, A. (2021) Heterogeneity of the white truffle Tuber magnatum in a limited geographic area of Central-Southern Italy. Environmental Microbiology Reports, 13, 591-599. | |
4 | Monaco, P., Toumi, M., Sferra, G., Tóth, E., Naclerio, G., Bucci, A. (2020) The bacterial communities of Tuber aestivum: preliminary investigations in Molise region, Southern Italy. Annals of Microbiology, 70, 37. |