Esoscheletro multifunzionale

Referente: Prof. Stefano Panunzi

Gruppo di lavoro

  • Prof. Giovanni Fabbrocino (Università degli Studi del Molise);
  • Prof. Ing. Arch. Ferdinand Ludwig (T.U.M. University Munchen);
  • Ing. Ph.D. Constantino Carluccio (Smart Building Design srl).

Descrizione

L’esoscheletro multifunzionale si pone come armatura strutturale e impiantistica dell’involucro architettonico finalizzata ad una riconnessione più efficiente dell’edificio alle reti infrastrutturali urbane e globali.
L’edificio va interpretato come terminale biologico e meccanico dell’infrastruttura urbana.
Una nuova infrastruttura bio-meccanica per il metabolismo metropolitano, autonoma e multifunzionale, interfacciabile con l’attuale crosta urbana per la sua bonifica ed il suo adeguamento per la salute pubblica e la sostenibilità finanziaria. Modulare ed espandibile per connettere progressivamente gli edifici tra loro in una rete cooperativa. Per la sua potenziale pervasività e ricorsività interscalare una volta innescato il processo rigenerativo, anche a macchia di leopardo.

Una seconda pelle dell’edificio basata su un’intelaiatura aperta, praticabile come lo sono i balconi, che circonda a tutti i piani l’edificio e la sua copertura. Un’infrastruttura sussidiaria all’edificio ed all’istituto giuridico condominiale, ma scorporabile ed autoportante, economicamente e giuridicamente indipendente. Un’ingegnerizzazione inversa dell’edificio esistente che armonizzi il suo up-grade con una velocità ed una flessibilità di ritorno economico dell’investimento, adeguata ai piccoli proprietari, alle aziende che lo realizzano, alle banche che lo finanziano, alle società che potrebbero gestirne e garantirne i servizi multifunzionali ed eco-sistemici.

Sostanzialmente si tratta di abbracciare una pianificazione rigenerativa dell’esistente che possa essere in grado di riformare non solo il linguaggio architettonico, ma anche l’interpretazione stessa dell’edificio come singolo manufatto per portarlo ad essere un nodo di una nuova rete infrastrutturale a scala urbana e territoriale. Una vera e propria bonifica della crosta urbana grazie ad una infrastruttura esoscheletrica interscalare che il gruppo di ricerca dell’Università del Molise e Technische Universität München ha voluto battezzare con il nome di Eksotecture & Eksoscape (World Forum of Urban Forest, WFUF FAO Mantova, 2018 – finalista al concorso internazionale European Urban Green Infrastructures, EUGIC Bartlett University of London, 2019).

Obiettivi della ricerca

Rigenerazione urbana

Metodologia di ricerca

Augmented architecture (esoscheletri multifunzionali)

Contesto

Edilizia

Impatto

Riqualificazione edilizia ecosostenibile senza sgombero (Augmented Architecture).

Risultati

  • ottenuti – fattibilità di multifunzionalità e autonomia strutturale, sulla base di esperienze, nazionali e internazionali, già realizzate, ma con finalità solo monofunzionali, senza integrazione dell’aspetti della sicurezza sismica, dell’ampliamento delle superfici abitabili, di cablaggi alternativi impiantistici, di servizi ecosistemici ed energetici.
  • attesi – diffusione sul patrimonio edilizio in c.a. costruito dal dopoguerra agli anni ’80 con facilitazioni normative e sfruttamento incentivi già esistenti e nuovi.