I fattori territoriali del rischio pandemico: modelli di vulnerabilità, rappresentazioni, azioni
I fattori territoriali del rischio pandemico: modelli di vulnerabilità, rappresentazioni, azioni
Gruppo di lavoro
- Prof. Marco Petrella;
- Prof. Luciano De Bonis.
Obiettivi e attività
La ricerca si colloca nel solco dei numerosi studi recentemente condotti sui processi socio-spaziali legati alla diffusione di Covid-19 che, assumendo il territorio quale contesto privilegiato di osservazione della pandemia (Kübert e Stabler, 2020), hanno evidenziato i nessi tra diffusione pandemica e concause territoriali (Bozzato, 2020). Essi in particolare hanno focalizzatol’attenzione sulle correlazioni, evidenziate anche in ambito medico, tra diffusione del virus e specificità dei territori: fattori ambientali, livelli di connettività, specificità economiche, sviluppo delle attività produttive, strutture urbane e dei corridoi infrastrutturali. In questo senso, lo spazio è stato interpretato in una prospettiva relazionale e i processi socio-spaziali analizzati come espressione di dimensioni interrelate.
In questo ambito è stata svolta una ricerca non finanziata, sviluppata attraverso la collaborazione del MoRGaNA Lab ad un progetto curato dalla rete dei laboratori geo-cartografici italiani LabGeoNET (Associazione dei Geografi Italiani), con un contributo che ha riguardato in particolare due regioni, la Toscana e il Molise, nel quale è stata posta l’attenzione sulle fragilità connesse all’elevata connettività pendolare, all’organizzazione dei sistemi produttivi e dei servizi, ecc.
Il LISP, inoltre, ha lavorato sullo stesso tema, condensando i risultati in un contributo del responsabile del laboratorio (De Bonis L., “La liberazione dell’abitare dalle reclusioni pandemiche e insediative”) al volume collettaneo “Oltre la pandemia. Società, salute, economie e regole nell’era post Covid-19, a cura di G. Palmieri.
Metodologie da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi e cronoprogramma delle attività
Al fine di una implementazione degli studi avviati e del modello proposto, si ritiene opportuno orientare la ricerca attraverso un approccio interdisciplinare. Questo consentirà l’individuazione di ulteriori fattori territoriali che facilitano o inibiscono diffusione dei fenomeni pandemici, nonché la prefigurazione di efficaci risposte adattive in termini di assetti territoriali, con riferimento alle molteplici dimensioni interrelate che caratterizzano lo spazio relazionale. In particolare, la ricerca sarà basata sulla combinazione del pensiero relazionale con l’analisi delle mobilità per la comprensione dell’insorgere di emergenze epidemiche, chiamando in causa la sostenibilità del vivere contemporaneo anche con riferimento alla densità urbana che sarà intesa al di là della sua valenza topografica, in chiave complessa. Questo a partire dalla riflessione epistemologica sulle varie dimensioni e modalità della densità: topografica, relazionale, volumetrica, esperienziale e percettiva.
Con riferimento a ciò, a partire dal riconosciuto emergere nell’epoca contemporanea di una “patocenosi” (insieme di malattie e dei loro rapporti) non più dominata da malattie degenerative bensì infettive (anche evidentemente altre dalla pandemia da Covid-19), e considerato che tale patocenosi è strettamente correlata alle (mutate) condizioni ecologiche (Grmeck 1969; 1993), si propone una visione “territorialista” (ossia coevolutiva) delle emergenze sanitarie (De Bonis, 2020), fondata sulla riconsiderazione progettuale degli assetti insediativi riconducibile al concetto di “bioregione urbana” (Magnaghi, 2020)
Le fasi di realizzazione del progetto sono così articolate:
- aprile-maggio 2023: ricognizione della letteratura sull’argomento
- giugno-luglio 2023: definizione dei casi studio e prime valutazioni
- agosto-novembre 2023: prima fase di elaborazione per l’individuazione di indicatori
- dicembre-gennaio 2023: studi e applicazioni per una trasposizione cartografica ‘critica’
- gennaio-marzo 2024: analisi finale, critica del modello e conclusioni operative anche dal punto di vista pianificatorio.
Risultati attesi
Il modello elaborato quale risultato delle ricerche già intraprese costituisce un punto di partenza per un’ulteriore studio sui fattori socio-territoriali che ostacolano o favoriscono il rischio legato alla diffusione epidemica e pandemica. In una prospettiva interdisciplinare, si intende focalizzare l’attenzione sulla definizione di variabili quanti-qualitative per l’analisi della vulnerabilità (legate a fattori economici, alle forme dell’insediamento, ai diversi livelli della governance territoriale ecc.) con particolare riferimento alle aree interne e a quelle di montagna. Il risultato atteso dovrà permettere l’elaborazione di prime considerazioni, che abbiano un ritorno applicativo in ambito geografico e pianificatorio, sulle caratteristiche delle strutture e degli assetti urbani, anche in termini di riconcettualizzazione della classica dicotomia urbano/rurale.
Al termine del progetto è prevista una diffusione dei risultati attraverso:
- un convegno di studi;
- almeno un articolo su rivista internazionale.