Paesaggio e crisi ambientale

Referente: Prof. Rossano Pazzagli

Gruppo di lavoro

  • Prof. Rossano Pazzagli;
  • Prof.ssa Margherita Palmieri;
  • Dott.ssa Diana Ciliberti;
  • Prof. Paolo Di Martino;
  • Prof. Marco Marchetti;
  • Prof. Davide Marino;
  • Prof. Luigi Mastronardi;
  • Prof.ssa GiovannaTesta.

Obiettivi e attività

Il paesaggio come specchio della crisi ambientale planetaria, esito dello squilibrio tra popolazione e risorse, accompagnata in Italia da una questione territoriale, che trova nelle disparità geografiche e nelle disuguaglianze sociali l’espressione eloquente dello squilibrio tra uomo e natura. I cambiamenti del clima e dell’uso del suolo, la questioneenergetica, la perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici impongono alle politiche di pianificazione impellenti responsabilità. Gli obiettivi di sostenibilità declinati a livello internazionale dall’Agenda 2030 e dal Green Deal Europeo evidenziano la necessità di una maggiore tutela e conservazione del capitale naturale quale condizione imprescindibile per preservare biodiversità e sicurezza alimentare. Ciò rende necessaria una visione integrata dell’ambiente e del paesaggio,rifuggendo i rischi di una conflittualità tra la dimensione ambientale e quella paesaggistica, anche in relazione alla modifica dell’articolo 9 della Costituzione.

In questo contesto l’analisi del sistema socio ecologico è utile a valutare come le dinamiche socio economiche e territoriali incidono sul capitale naturale e sull’erogazione di beni e servizi. La strategia della Green Communities, introdotte della Legge n.221 del 2015 e finanziate dal PNRR, ha l’obiettivo di creare un modello di sostenibilità che coniughi le esigenze delle aree urbane con quelle rurali. Ciò in sinergia con la Strategia Nazionale delle Aree Interne e con la Strategia Forestale Nazionale. L’obiettivo centrale è quello di indagare attraverso casi studio in diversi contesti le relazioni tra questione ambientale e trasformazione del paesaggio adottando una prospettiva storica che aiuti a costruire scenari futuri e a individuare forme di retroinnovazione (energia da fonti rinnovabili, agricoltura biologica, relazioni città- campagna, ricomposizioni di filiere biologiche e alimentari, relazione tra servizi ecosistemici e benessere umano). L’inserimento delle problematiche attuali nella prospettiva diacronica di medio e lungo periodo e l’adozione del concetto di retroinnovazione conferiscono al progetto un buon grado di innovatività, sottraendo l’interpretazione dei fenomeni all’incombenza delle emergenze e al rischio di soluzioni senza radici.

Metodologie da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi e cronoprogramma delle attività

La ricerca, avvalendosi anche di metodologie pluridisciplinari, intende ripercorrere le principali tappe della storia ambientale – dall’evoluzione dell’agricoltura al processo di industrializzazione – utilizzando il paesaggio come ambito in cui analizzare gli impatti, i significati e la rilevanza economica e sociale delle trasformazioni, nonché l’incidenza sulle relazioni tra le diverse componenti territoriali: città e campagna, montagna e pianura, costa ed entroterra.

Con un approccio di lungo periodo, territorialista e comparativo, i progetto si avvale di fonti storiche e statistiche e di ricerca sul campo. Si prenderanno in considerazione i catasti (uso del suolo), i dati Ispra (consumo di suolo), i dati Istat (censimenti agricoltura) e altre fonti di tipo qualitativo, con indagini sul terreno relative in particolare al tema della percezione del paesaggio in relazione ai diversi casi studio così sintetizzabili in relazione a tre diverse tipologie di paesaggio:

  • Agrario-rurale / cambiamento climatico
  • Urbano-industriale / questione energetica (fossili-rinnovabili)
  • Parco-aree boscate / biodiversità

L’analisi del sistema Socio Ecologico andrà a considerare le relazioni tra il Capitale Naturale, il Capitale Sociale e il Capitale Economico a scala di Green Communities. Tale analisi potrà essere effettuata anche attraverso modelli statistici al fine di comprendere i link ed i trade off tra le componenti ambientali, sociali ed economiche e supportare strumenti di pianificazione territoriale (es. Piano del Parco, Piani paesaggistici, ecc.).

L’iter progettuale prevede quattro fasi:

  • Fase 1. Individuazione dei casi studio e avvio ricerca;
  • Fase 2. Analisi dei casi studio e mappatura delle problematiche (criticità ambientali, criticità economiche, criticità sociali) anche legate alla variazione dell’uso del suolo e copertura del suolo;
  • Fase 3. Analisi delle dinamiche territoriali in relazione al nesso ambiente/paesaggio anche attraverso la selezione ed il calcolo di indicatori socio economici;
  • Fase 4. Messa in comune dei risultati dei singoli casi e elaborazione di un quadro d’insieme anche come contributo ai processi di governo del territorio e del paesaggio.

Cronoprogramma attività

Risultati attesi

I risultati attesi dal progetto possono rappresentare un contributo alla ricostruzione delle tendenze e delle trasformazioni nei casi studiati e alla definizione di un set di indicatori per la lettura territoriale e l’elaborazione di politiche di pianificazione ambientale e paesaggistica. La definizione del set di indicatori inoltre può rappresentare un valido supporto per implementare strumenti di contabilità ambientale finalizzati a rendicontare gli impatti socio economici sull’ambiente ed a migliorare la governance territoriale.

Le ricerche condotte su diversi versanti disciplinari confluiranno in pubblicazioni (articoli scientifici o volume collettaneo) suscettibili di ulteriore attività di presentazione, discussione e comunicazione. In progress saranno organizzati incontri di studio e un seminario nazionale sulla recente modifica dell’articolo 9 della Costituzione.