Sezione di Natura ambiente e foreste2023-06-08T12:52:32+02:00

Mission

Sono compiti primari della sezione Natura, Ambiente e Foreste la ricerca scientifica di base e applicata nell’ambito delle tematiche delle Scienze Naturali, della biologia ambientale, dell’analisi territoriale e del paesaggio, dell’ambiente fisico e della gestione e conservazione degli ecosistemi naturali, forestali, agricoli ed urbani, e l’alta formazione su queste tematiche, al fine di promuovere lo sviluppo culturale, civile, sociale ed economico della regione. Gli argomenti di ricerca, alta formazione e terza missione includono un’ampia gamma di processi biotici ed abiotici, a scale spaziali locali, regionali, e globali. La sezione riconosce che l’attività didattica è inscindibile dall’attività di ricerca e che entrambe, ove previsto, sono inscindibili dall’attività di terza missione. La Sezione, promuove lo sviluppo e coesistenza di competenze altamente specifiche e differenziate, che trovano i loro campi di applicazione in numerosi ambiti propri della Biologia, la geologia e le scienze forestali e che spaziano tra Microbiologia, Botanica, Botanica Ambientale, Ecologia Vegetale, Zoologia, Ecologia del paesaggio, Ecologia dei suoli, conservazione della natura ed aree protette, Modellistica ambientale, Monitoraggio ambientale dei cambiamenti globali, Geologia e geomorfologia e gestione forestale ed offre una preziosa opportunità di integrare l’eterogeneità delle conoscenze in progetti interdisciplinari. Queste attività si inseriscono in un ambito più ampio di collaborazioni tra sezioni del DiBT, con altri dipartimenti UNIMOL, altri atenei italiani ed internazionali e con centri di eccellenza e reti di ricerca internazionali.

Le principali linee di ricerca si svolgono in diversi laboratori ed afferiscono ai seguenti macro cluster tematici:

Cluster tematici

Microbiologia applicata

In particolare, le attività nell’ambito della microbiologia ambientale mirano a sviluppare soluzioni innovative di tipo biotecnologico sfruttando le potenzialità del mondo microbico. Ad esempio, biotecnologie mirate alla riduzione emissioni di CO2 nell’atmosfera mediante sequestro e produzione di biomassa; bioproteine microbiche da scarti e reflui; bioenergie (bioCH4e bioH2). Inoltre, sta contribuendo allo sviluppo di tecniche alternative all’uso di biocidi e xenobiotici nel campo del restauro di opere d’Arte.

  1. Biodeterioramento di manufatti artistici (lapidei, lignei, cartacei, altri) causato da microrganismi mediante analisi anche delle alterazioni cromatiche, in condizioni confinate e no. Messa a punto e ottimizzazione di bioindicatori e di tecniche avanzate basate su sistemi diagnostici rapidi, capaci di descrivere il rischio bioderiogeno in manufatti artistici mediante imaging.
  2. Uso di microrganismi nel biorisanamento dei manufatti lapidei (Biorestauro): Selezione di microrganismi per risanamento di patologie della pietra, quali la “nitratazione”, “solfatazione” e rimozione di sostanze organiche indesiderate. Nuovi formulati biologici a base di batteri immobilizzati in gel. Applicazioni in-situ su reperti nobili.
  3. Microbiologia ambientale: Compostaggio di sottoprodotti agro-alimentari. Impatto di inquinanti sulla microflora del suolo, biodegradazione di composti xenobiotici. Trattamento biologico acque reflue. Digestione anaerobica di reflui zootecnici, reflui agroindustriali e civili, con o senza recupero energetico (biogas, metano, idrogeno). Produzione di bio-idrogeno da biomasse.
  • Settore di appartenenza (SSD): AGR/16
  • Settori ERC interessati: LS Life Sciences 
  • ERC principale:   
    • LS9 Applied Life Sciences and Non-Medical Biotechnology;
    • LS9-4 Microbial biotechnology and bioengineering; 
    • LS9-7 Environmental biotechnology (including bioremediation, biodegradation).

Ricerche su flora e vegetazione

I membri di questo cluster sono coinvolti in: didattica nell’ambito di discipline bio ecologiche e botaniche, ricerca, terza missione, consulenza. Hanno una documentata esperienza in attività di campo per la raccolta, ad ampio spettro, di dati finalizzati alla caratterizzazione della flora e della vegetazione in ambienti naturali e sinantropici. In particolare, si occupano di:

  • Studio della biodiversità: censimenti flogistici, studi di comunità vegetali e di habitat, con un focus particolare sulle aree interne dell’Appennino;
  • Ricerca applicata: analisi della variabilità fenotipica e genetica di specie spontanee per la loro caratterizzazione e conservazione; monitoraggio di specie e di habitat secondo la Diretteiva 92/43 EC; descrizione della risposta nei tratti funzionali delle piante ai cambiamenti ambientali;
  • Museologia scientifica: gestione e allestimento dal 2001 delle collezioni di essiccata che costituiscono il nucleo dell’erbario del Molise (IS).

Settore ERC di appartenenza: Life Sciences 8: Ecology, biodiversity, environmental change, evolutionary biology, behavioral ecology, theoretical developments and modeling.

Svolgono, inoltre, il coordinamento delle attività di terza missione che si effettuano presso il Museo delle Scienze Naturali del Molise (http://musei.unimol.it/musnam/).

Il gruppo di lavoro ha esperienze diversificate che vanno dalla raccolta del dato in campo alla misurazione ed elaborazione dello stesso secondo percorsi differenziati in base alle diverse finalità ed esigenze delle ricerche. 
In campo:

  • Rilevamenti della vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea, terrestre ed acquatica mediante il metodo fitosociologico;
  • Rilevamenti floristici;
  • Rilevamenti della dinamica della vegetazione mediante transetti e plot;
  • Rilevamento di specie e habitat direttiva 92/43 EC;
  • Rilevamento dello stato di salute delle specie vascolari (tratti funzionali – PFT), declino delle entità arboree (DES), rilevamento tramite sensore da remoto (NDVI ecc.);
  • Interviste etnobotaniche.

In laboratorio:

  • Identificazione di specie vegetali mediante microscopia ottica e confronto con collezioni d’erbario;
  • Identificazione delle comunità vegetali secondo le caratteristiche floristiche, strutturali, ecologiche e dinamiche;
  • Studio del fenotipo attraverso misurazioni di dati qualitativi e quantitativi (morfometria tradizionale e morfometria geometrica);
  • Analisi molecolari nucleari e plastidiali.

Applicazioni:

  • Studi comparativi tassonomici e sistematici di specie vegetali vascolari finalizzati alla valorizzazione, conservazione e gestione della biodiversità;
  • Modelli di diversità genetica;
  • Analisi comparativa di informazioni cronologiche, biologico-riproduttive, popolazionistiche, macro e micro-anatomiche, fitochimiche, molecolari su collezioni d’erbario finalizzati alla costruzione di modelli di variazione genetici, filogenetici e filogeografici;
  • Studi della variabilità morfologica e funzionale delle specie vegetali, allo scopo di valutare la fitness in relazione ai cambiamenti ambientali.

Biologia ed Ecologia animale

Filogenesi e sistematica dei vertebrati, ecologia comportamentale, biologia e dinamica delle popolazioni, genetica della conservazione, gestione e conservazione della biodiversità animale.

Costruzione di scenari predittivi, sistemi informativi cartografici, modellistica ecologica spazialmente esplicita, valutazione del rischio, valutazione dello stato di conservazione delle specie, morfometria geometrica, DNA ambientale, genetica non invasiva, censimenti qualitativi e quantitativi, radiotelemetria.

Settore scientifico disciplinare di afferenti: BIO/05

Ecologia dei suoli in ambienti naturali, agricoli ed urbani

In questo cluster tematico, vengono esplorate le relazioni tra le componenti chimiche del suolo, la decomposizione del materiale vegetale (soprattutto lignina e cellulosa), e l’attività biologica della comunità edafica. Inoltre, vengono analizzate le relazioni tra suolo e vegetazione e variabili ambientali, combinando approcci di campo con tecniche di telerilevamento

Le competenze riguardano le relazioni degli organismi autotrofi ed eterotrofi terrestri (in particolare piante vascolari e organismi del suolo) con il loro ambiente con particolare attenzione alle risposte all’ambiente fisico e alle interazioni tra organismi conspecifici ed eterospecifici. In maggiore dettaglio, le competenze riguardano: ecosistemi naturali, antropizzati, urbano-industriali e loro organizzazione nei sistemi di paesaggi; cicli biogeochimici e ruolo in essi svolto dai microrganismi; risposte degli ecosistemi ai cambiamenti globali e alle alterazioni antropiche; monitoraggio e controllo delle specie aliene.

Settori Scientifici Disciplinari (SSD) di appartenenza: Ecologia (BIO/07), Botanica Ambientale ed Applicata (BIO/03), Zoologia (BIO/05)

Settori ERC: LS8_1 Ecosystem and community ecology, macroecology, LS8_2 Biodiversity, conservation biology, conservation genetics

Monitoraggio e modellazione degli ecosistemi in diversi scenari di cambiamento globale

NAF fa parte di numerose reti nazionali ed internazionali di monitoraggio ecologico a lungo termine che, attraverso l’integrazione di misure raccolte in situ ed attraverso sensori remoti, descrivono la dinamica degli ecosistemi e dei sistemi di paesaggio in ambienti naturali, agricoli ed urbani.

I ricercatori NAF sono riconosciuti a livello internazionali per la qualità e numerosità degli studi su dinamica del paesaggio (urban sprawl, risposta degli ecosistemi ai cambiamenti globali climatici, dell’uso del suolo, pressione di specie aliene invasive, processi di frammentazione del territorio). In questo contesto, hanno contribuito a sviluppare e testare importanti indicatori di integrità e di biodiversità in aree vaste (livello di ecosistema, paesaggio, regione, continente, globale).

NAF ha un ruolo molto attivo nello sviluppo di applicazioni di sensori remoti (Immagini satellitari, da aereo o da drone) al monitoraggio degli ecosistemi e della biodiversità. Di recente, in cordate di collaborazione internazionale, contribuisce allo sviluppo di indicatori di sostenibilità ambientale (es. Agenda 2030 delle nazioni unite) attraverso l’utilizzo di sensori attivi e passivi.

NAF ha molta esperienza nell’analisi e la cartografia dei servizi ecosistemici (Ecosystem Services Assessment and Mapping) con particolare attenzione ai servizi di regolazione (es. stoccaggio di carbonio, protezione degli habitat), di approvvigionamento (es. cibo, materie prime, biodiversità) e culturali (es. turistico ricreativi, educativi). Infine, NAF ha sviluppato ed applicato, a scala di paesaggio, strumenti utili alla conservazione della biodiversità (e.g. sistematic conservation planning, risk assessment).

Tra i sistemi ecologici privilegiati dalla ricerca NAF si trovano gli ecosistemi costieri che in modo interdisciplinare vengono analizzati e modellati per una loro gestione integrata di fronte a dinamiche di cambiamento climatico di uso del suolo e di specie aliene invasive.

In particolare, è stato costruito ed è in continuo aggiornamento in sistema informativo territoriale dei sistemi costieri dell’adriatico centro meridionale (Costa Molisana e abruzzese) che raccoglie le conoscenze bio-ecologiche e geologiche e dei fattori di rischio dovuti al cambiamento climatico, ai processi erosivi della costa ed all’inquinamento. Sono in corso delle ricerche sulla mitigazione degli effetti degli inquinanti e del beach e marine litter, sullo sviluppo di modelli di gestione sostenibile su base ecosistemica della fascia marino-costiera.

Tra le attività di ricerca ed estensione merita attenzione quelle di Citizen science nei sistemi costieri dell’adriatico centrale mirati ad incrementare le conoscenze sulla biodiversità marino costiera e ad incrementare la coscienza ambientale del pubblico in generale e degli stakeholders locali.

Per quanto riguarda il monitoraggio, gestione e Conservazione della fauna selvatica, NAF ha particolare esperienza in mira ad implementare e sviluppare: modelli di occupancy per il monitoraggio di Vertebrati di interesse biogeografico o conservazionistico, Indagini di DNA ambientale per il rilevamento di specie minacciate e il rilevamento precoce di specie aliene invasive delle acque dolci, analisi della Vitalità delle Popolazioni di specie a rischio e problematiche;

Ricerca scientifica nel campo delle relazioni degli organismi terrestri con il loro ambiente (come, ad esempio, spatial distribution models), con particolare riguardo alla distribuzione temporale (ecosystem multitemporal analysis) e spaziale della biodiversità (come, ad esempio, hot spots of biodiversity e endemic species distribution). Buona parte della ricerca si concentra sull’ecologia delle comunità (community ecology) e sullo studio della diversità in ambienti estremi come quelli costieri e di alta quota. Analisi della dimensione spaziale della biodiversità (spatial ecology) e sulla sua organizzazione in sistemi di paesaggio (landscape ecology). Studi sulla risposta degli ecosistemi ai cambiamenti globali ed alle alterazioni antropiche (come, ad esempio, global change, land cover change, alien species, N deposition). 

  • Ecologia applicata nell’ambito della conservazione e gestione degli ecosistemi e la identificazione di strategie per il mantenimento della biodiversità e la sostenibilità della biosfera. Sviluppo ed applicazione di nuovi strumenti (e.g. sistematic conservation planning, risk assessment, spatial distribution models) utili all’implementazione delle direttive europee sulla conservazione della biodiversità (e.g. Direttiva habitat).
  • Ricerca sulle specie esotiche e sull’identificazione di strategie di prevenzione, controllo e lotta (alien species distribution and management) anche queste in risposta alla normativa europea sulle specie Aliene.
  • Sviluppo ed implementazione di indicatori di qualità ambientale soprattutto derivati da indici di entropia. Implementazione di metodiche quantitative (e.g. machine Learning, data mining) applicate a sistemi ecologici, al monitoraggio, alla modellizzazione e alla rappresentazione di dati ecologici in sistemi informativi ambientali.
  • Analisi, quantificazione e mappatura di servizi ecosistemici (Ecosystem Services Assessment and Mapping) e sviluppo di strumenti per l’analisi dell’integrità degli ecositemi ed i servizi associati come Carbon sink, biodiversità e turistico ricreativo.
  • Settori Scientifici Disciplinari (SSD) di appartenenza:
    • Ecologia (BIO/07);
    • Botanica Ambientale ed Applicata (BIO/03);
    • Zoologia (BIO/05).
  • Settore di appartenenza (ERC):
    • LS8 (LS8_1 Ecosystem and community ecology, macroecology, LS8_2 Biodiversity, conservation biology, conservation genetics);
    • PE10 (PE10_4 Ecologia terrestre, cambiamento della copertura del suolo, PE10_14 Osservazione della terra dallo spazio /telerilevamento).

Gestione sostenibile e pianificazione dei sistemi forestali – Lotta antincendio boschivo

La componente forestale della sezione NAF ha maturato ampia esperienza di ricerca nel campo dell’ecologia, del monitoraggio e della gestione degli ecosistemi forestali e delle foreste urbane. Le attività di ricerca, condotte a diversa scala spaziale e temporale, riguardano il monitoraggio e la valutazione, quantitativa e qualitativa, della risposta degli alberi e della capacità di resilienza delle foreste e del territorio, ai cambiamenti a seguito di disturbi biotici e abiotici. Questa conoscenza viene applicata allo sviluppo di pratiche di gestione forestale sostenibile e costituisce, allo stesso tempo, una solida base per la formulazione di una pianificazione forestale e territoriale volta all’ottimizzazione dell’erogazione dei servizi ecosistemici.

Le competenze del gruppo di lavoro rientrano nei seguenti ambiti di ricerca: 

  • ecologia, funzionamento, produttività, multifunzionalità e selvicoltura dei sistemi forestali e agro-forestali di origine artificiale e naturale del livello di singolo albero a quello di paesaggio, in ambito forestale, rurale e di aree urbanizzate;
  • studio, misura, inventariazione, pianificazione e gestione delle risorse forestali e dei parchi, recupero ecologico e ripristino delle aree degradate, percorse dal fuoco e marginali, pianificazione, prevenzione e interventi attivi contro gli incendi boschivi;
  • sostenibilità dei servizi ecosistemi, relazioni tra la natura, i boschi e gli altri sistemi vegetali e il benessere e la salute dell’uomo.

SSD di appartenenza: AGR/05 – Assesstamento Forestale e Selvicoltura

Ricerche geologiche-geomorfologiche applicate al territorio ed ai beni culturali

I membri di questo cluster hanno una documentata esperienza nella raccolta, elaborazione e restituzione di dati geologici, geomorfologici. In particolare, i principali campi di interesse riguardano:

  1. la ricostruzione degli assetti geologici e delle fasi evolutive che hanno portato all’attuale strutturazione delle forme del paesaggio;
  2. la ricostruzione paleoambientale di contesti alluvionali, costieri, pedemontani e montani in relazione agli eventi tettonici e sismici ed alle variazioni climatiche del Quaternario;
  3. lo studio delle forme del paesaggio antico e delle morfo-dinamiche in atto al fine di supportare gli studi sul dissesto idrogeologico e sugli effetti del cambiamento climatico e di uso del suolo;
  4. lo studio degli aspetti geomorfologici, stratigrafici e paleoambientali in contesti e siti archeologici;
  5. lo studio dell’evoluzione dei sistemi costieri con particolare attenzione al brevissimo termine al fine di fornire indicazioni sulla vulnerabilità all’innalzamento del livello del mare ed all’erosione costiera indotta dal cambiamento climatico in atto ed all’antropizzazione recente.

 I membri del cluster sono coinvolti in: didattica e ricerche nell’ambito di discipline geologiche, geomorfologiche e geoarcheologiche; terza missione presso il Museo delle Scienze Naturali del Molise (http://musei.unimol.it/musnam/); consulenze in ambito archeologico e collaborazioni in progetti regionali, nazionali ed internazionali.

Settore ERC di appartenenza:

PE10 Earth System Science: Physical geography, geology, geophysics, atmospheric sciences, oceanography, climatology, cryology, ecology, global environmental change, biogeochemical cycles, natural resources management.

Caratterizzazione geologico-geomorfologica e morfodinamica dei sistemi ambientali-territoriali (PE10_13; PE10_17). Produzione di cartografia geomorfologica e geomatica (PE10_13). Ricostruzione dell’evoluzione del paesaggio nel breve a lungo termine (PE10_13). Analisi della risposta dei sistemi morfodinamici all’azione tettonica (PE10_5) e sotto l’influenza dei cambiamenti climatici (PE10_6; PE10_3). Analisi del dissesto idrogeologico, delle cause e dei relativi impatti su versanti, fiumi e coste (PE10_13; PE10_20). Studi di carattere geoarcheologico (SH6). Censimento e valorizzazione dei beni di carattere geologico (PE10_12; SH5_8). Studio degli aspetti di pericolosità e rischio geomorfologico in contesti turistici (PE10_20).

  • Settori ERG interessati: 
  • PE10 Earth System Science: Physical geography, geology, geophysics, atmospheric sciences, oceanography, climatology, cryology, ecology, global environmental change, biogeochemical cycles, natural resources management. PE10_2; PE10_3; PE10_4; PE10_6; PE10_12; PE10_13 (=ERG principale: Geografia Fisica, Geomorfologia); PE10_17; PE10_20;
  • SH5 Cultures and Cultural Production: Literature, philology, cultural studies, study of the arts, philosophy – SH5_8 (Cultural studies, cultural identities and memories, cultural heritage)
  • SH6 The Study of the Human Past: Archaeology and history, in generale.

Impatto della ricerca

Nell’ambito delle Biotecnologie microbiche applicate all’ambiente vengono offerte delle soluzioni ecocompatibili e sostenibili e si contribuisce alla mitigazione dei rischi correlati ai cambiamenti climatici. La ricerca sulla microbiologia applicata della sezione con il supporto di screening biomolecolari permette la messa a punto di soluzioni biotecnologiche a basso impatto ambientale. Sviluppo di nuove biotecnologie applicate al bio-restauro

Le ricerche botaniche tassonomiche ed ecologiche offrono un patrimonio conoscitivo di fondamentale importanza per l’identificazione e la gestione del materiale biologico che caratterizza gli habitat naturali e seminaturali. Nuove conoscenze filogenetiche ed ecologiche sulle specie vegetali forniscono, infatti, un supporto essenziale per la gestione e conservazione della biodiversità a diverse scale e nelle aree protette.

Le ricerche botaniche tassonomiche offrono un patrimonio conoscitivo di fondamentale importanza per l’identificazione e la selezione del materiale biologico che caratterizza gli habitat naturali e per la loro gestione. Le nuove conoscenze filogenetiche ed ecologiche sulle specie di fauna di vertebrati, ha offerte ed offre tuttora un supporto essenziale per la gestione e conservazione della biodiversità a diverse scale, come ad esempio i piani di gestione delle specie (Piani nazionali), e delle aree protette.

La ricerca sull’ecologia del suolo in ecosistemi naturali, agroecosistemi ed ecosistemi urbani, è supporto essenziale della gestione sostenibile di territori con diversi livelli di antropizzazione. La produttività dei sistemi agricoli, cosi come i diversi livelli di funzionalità ecosistema degli ambienti naturali ed urbani sono fortemente condizionati dallo stato di salute dei suoli, e la conoscenza dei suoli ha una valenza trasversale sulla gestione sostenibile del territorio a scale diverse.

  • Macro-ecologia: Le ricerche in macro-ecologia e la modellistica predittiva di vertebrati terrestri, viventi e fossili permettono quantificare la vulnerabilità degli ecosistemi di fronte diversi fattori di minaccia quali impianti eolici, collisioni con autoveicoli, presenza di inquinanti, cambiamento dell’uso del suolo, ecc. Queste ricerche permettono di comprendere le trasformazioni della biodiversità in passato e la proiezione in scenari di cambiamento futuro.
  • Monitoraggio ecologico: Gli studi di monitoraggio (in situ e da remoto) degli ecosistemi e dei sistemi di paesaggio in ambienti naturali ed antropici hanno delle forti ricadute nell’ambito della conservazione della biodiversità (flora e fauna) e della gestione sostenibile in ecosistemi urbani, semi-naturali e naturali (foreste, ambienti costieri, alta quota). Così come della pianificazione integrate degli ecosistemi (come, ad esempio, sistematic conservation planning e risk assessment). Inoltre, attraverso l’utilizzo di sensori remoti è possibile sviluppare ed applicare degli Indicatori di sostenibilità ambientale (Agenda 2030 delle nazioni unite). Infine, i sensori remoti ed i sistemi di monitoraggio ecologico permettono la quantificazione dei servizi ecosistemici (Ecosystem Services Assessment and Mapping) e dei loro cambiamenti nel tempo fornendo basi robuste per la pianificazione della gestione sostenibile delle risorse naturali. Gli studi sui sistemi costieri e lo sviluppo blue che hanno costruito un sistema informativo territoriale per la costa dell’adriatico centrale costituiscono un supporto essenziale per lo sviluppo di soluzioni ecosystem-based per la gestione integrata delle coste. Inoltre, lo studio delle minacce come l’inquinamento, l’espansione urbana, o la diffusione di specie aliene invasive in questi ecosistemi permettono la definizione di azioni concrete per la gestione dei rischi ed il recupero delle coste. Infine, le esperienze consolidate di citizen science sui sistemi costieri hanno portato ad un continuo incremento della consapevolezza e coinvolgimento degli stakeholders (che includono portatori d’interesse rappresentativi di realtà sociali e culturali molto varie) che stanno permettendo un miglioramento nell’utilizzo e gestione delle coste.
Le ricerche geologiche e geomorfologiche consentono di acquisire un patrimonio conoscitivo di base di fondamentale importanza per la comunità scientifica e per la società. Queste ricerche trattano il “substrato” e il paesaggio geologico da tre principali punti di vista: come risorsa da sfruttare economicamente, come ambito intercettato da continui e spesso invadenti interventi dell’uomo legate alle proprie attività, e come fonte di rischio di vario tipo (sismico, vulcanico, idrogeologico, etc.). Esse consentono quindi di caratterizzare, monitorare e valutare l’ambiente geologico secondo diverse finalità, contribuendo alla sua preservazione e sfruttamento sostenibile, nonché, per quanto riguarda il rapporto specifico uomo-ambiente geologico, alla protezione dai rischi geologici, alla ricostruzione della storia dell’uomo (geo-archeologia) ed alla valorizzazione del patrimonio geologico in chiave culturale.

Laboratori

Le principali linee di ricerca delle sezioni si svolgono in diversi laboratori all’interno del dipartimento ed afferiscono a vari macro cluster tematici

Il Laboratorio PLAN.TA della Prof.ssa Paola Fortini, docente di Botanica sistematica (BIO/02) e della Prof.ssa Piera di Marzio, docente di Botanica ambientale e applicata (BIO/03) si occupa di ricerca, terza missione, didattica e consulenza. È composto da un Essiccatoio (locale dedicato alla essiccazione dei campioni vegetali raccolti in campo), da armadi per le collezioni di essiccata e di un laboratorio principale dotato di 8 stereoscopi ed un microscopio Leica. Ospita dottorandi e laureandi per ricerche dedicate ai temi della flora e vegetazione. Propone tematiche ai tirocinanti di Scienze biologiche. Da più di venti anni, collabora con il  Giardino di Flora Appenninica (GFA),  (https://www.giardinocapracotta.unimol.it/) ed il Museo delle Scienze Naturali del  Molise (MuSNaM) (http://musei.unimol.it/musnam/). Particolare attenzione è dedicata alla formazione  per l’accoglienza di persone diversamente abili in collaborazione con ADAM accessibility aps (http://www.adamaccessibility.it/).

PLAN.TA: Laboratorio di floristica

Il Laboratorio di Microbiologia ambientale e Biorestauro (MicroLab) si occupa di studi di carattere ecologico-ambientale su matrici quali aria, acque, suoli e opere d’arte. Analisi microbiologiche, enzimatiche finalizzate allo studio dello stato di recupero e bio-conservazione di Beni culturali indoor e outdoor; impiego di microrganismi selezionati e principi attivi naturali; monitoraggio a breve-medio e lungo termine.

MicroLab: Laboratorio di Microbiologia ambientale e Biorestauro

Il Laboratorio e collezione didattica di Zoologia (ZOOLAB) si occupa del monitoraggio delle popolazioni animali, censimenti qualitativi e quantitativi, banche dati faunistiche, genetica della conservazione delle popolazioni animali, morfometria geometrica in 2 e 3 dimensioni.

ZOOLAB: Laboratorio e collezione didattica di Zoologia

Un laboratorio interdisciplinare di ricerca, servizi, terza missione e didattica nell’ambito delle discipline bio-ecologiche e territoriali. Attivato nell’anno 2008 EnvixLab ha coordinato partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali e promosso numerose attività divulgative e formative nell’ambito modellistica ecologica, il monitoraggio e la conservazione della biodiversita e la sostenibilità ambientale. Envixlab ha due sedi nel dipartimento DiBT, una a Pesche ed una a Termoli. Envix Pesche ha al centro dell’attività di ricerca la multidisciplinarietà, soprattutto con riferimento all’interazione fra scienze quantitative e Macro-Ecologia, Scienze Naturali, Botanica, Zoologia. Envix-Lab Termoli concentra le sue attività sul monitoraggio ambientale degli ambienti costieri e marini e alla divulgazione scientifica. Il laboratorio è molto impegnato anche nella cosiddetta terza missione dell’università, avendo relazioni con portatori di interesse locali, aree protette e sviluppando progetti di cooperazione territoriale.

EnvixLab
Il Laboratorio di Geologia (GeoGISLab) si occupa delle ricerche geologiche e geomorfologiche applicate al territorio, del remote sensing, analisi GIS e Cartografia geologica, dell’analisi di dissesto idrogeologico, pericolosità e rischi geologici e di studi geo-archeologici, studi applicati ai beni culturali e al turismo.
GeoGISLab: Laboratorio di Geologia