Mission
La Sezione di Paesaggio, economia e pianificazione si occupa prioritariamente del territorio inteso come spazio dell’abitare, dunque in costante elaborazione da parte dell’uomo in coevoluzione con l’ambiente. Le ricerche che vi vengono condotte sono caratterizzate da aspetti culturali e scientifici sinergici, hanno un profilo multidisciplinare e multifunzionale, sia di base che applicativo, e presentano vari livelli di sviluppo scientifico e maturità tecnologica: molto elevato in alcune aree di studio più consolidate, minore in altre dove sono state avviate esperienze recenti, quale risultato di un costante tentativo di allineamento con i problemi delle società attuali, a cui si tenta di dare risposta. Grazie alla coesistenza di competenze differenziate, che trovano i loro campi di applicazione in numerosi settori dell’European Research Council – con prevalente riferimento all’area Social Sciences and Humanities e al settore SH7 – la Sezione offre una preziosa opportunità di integrare l’eterogeneità delle conoscenze in progetti interdisciplinari.
Oggetto di studio, nella ricerca di base, sono principalmente:
- le forme dell’abitare il mondo, che si realizzano attraverso le relazioni tra fattori biotici e abiotici, attivano catene di retroazione e modificano risorse e traiettorie di sviluppo;
- le relazioni che innervano i sistemi territoriali di flussi materiali e immateriali e la costruzione di reti regionali a geometria variabile;
- i processi di territorializzazione, deterritorializzazione e riterritorializzazione;
- le cause antropiche dei cambiamenti ecologico-ambientali e il loro impatto locale e globale;
- le configurazioni della territorialità, agency e dinamiche di resilienza.
Le applicazioni, condotte a varie scale di analisi, usano un approccio place-based nella valutazione delle dinamiche territoriali e pianificazione di percorsi di coevoluzione sostenibile, un approccio che, se viene supportato dalle linee teoriche e dai modelli concettuali elaborati dalla ricerca di base, è sostanzialmente alimentato dai processi di conoscenza attivati attraverso la ricerca empirica basata sul rapporto diretto con i luoghi e con le loro comunità.
Riguardo alle attività di terza missione, la Sezione opera il coordinamento della ricerca scientifica rispetto ad un significativo set di obiettivi strategici differenti ma correlati:
- Analisi geo-storica, antropologica ed economica del territorio, con particolare attenzione alle strutture sociali ed economiche e al paesaggio, con finalità pianificatorie, gestionali e di ricostruzione della dialettica tra componenti territoriali (città-campagna, montagna-pianura, costa-entroterra, ecc.).
- Conservazione, tutela, gestione, valorizzazione e rigenerazione del “patrimonio”, inteso nelle sue più ampie accezioni di ambientale, storico-culturale, paesaggistico, urbano ed edilizio.
- Modelli di policy, di governance e di intervento su criticità specifiche finalizzati ad una migliore gestione dell’ambiente e del territorio, attraverso lo studio delle interazioni tra il sistema sociale, quello istituzionale, quello economico, con quello ambientale, in modo da mettere in luce i fenomeni dinamici ed evolutivi che si rilevano tra i sistemi stessi. In particolare, sono tre le aree di maggiore interesse nello studio di tali relazioni:
- la valutazione economica della qualità ambientale, intesa sia in senso negativo – il danno ambientale – che positivo – i benefici economici dell’ambiente o servizi ecosistemici;
- la valutazione dell’intervento pubblico volto al ripristino, alla conservazione, alla valorizzazione della funzionalità ambientale;
- le metodologie di pianificazione territoriale volte ad organizzare l’uso non dissipativo del territorio da parte dell’uomo attraverso prescrizioni normative e visioni progettuali che mettano in relazione aspetti ambientali, sociali ed economici.
Le principali linee di ricerca vengono di seguito descritte in cinque cluster tematici, che corrispondono alle Unità di Ricerca (UR) in cui la Sezione è strutturata:
Scienze geografiche
Il cluster di Scienze geografiche, che comprende docenti e ricercatori afferenti ai SSD M-GGR/01, affronta studi sul territorio considerato come un geosistema la cui struttura evolve attraverso spinte endogene ed esogene secondo processi ibridi di conservazione e innovazione. Al paesaggio viene riconosciuto un ruolo importante nella comprensione delle dinamiche territoriali, in quanto risultato di processi ambientali di lungo periodo, depositario di segni che rimandano a patrimoni identitari consolidati e riferimento forte nella costruzione di immaginari. Proponendo una geografia dei luoghi, dei flussi e delle reti che vede i territori come crocevia densi di significati e in costante ridefinizione, le ricerche condotte contribuiscono al cosiddetto Mobility Turn che ha caratterizzato le scienze sociali negli ultimi due decenni. La mobilità nello spazio e nel tempo diventa dunque categoria privilegiata di analisi, anche nelle implicazioni ambientali e territoriali. Poiché la complessità dei temi trattati richiede l’utilizzo di un alto numero di geodati, una parte della ricerca si occupa degli strumenti e delle metodologie di gestione dei dati spaziali, dello sviluppo di modelli specifici per la loro analisi e della rappresentazione cartografica dei risultati.
Il cluster possiede competenze che possono essere applicate, tra l’altro, ai seguenti ambiti:
- Elaborazione di atlanti e cartografia tematica;
- Analisi territoriale;
- Definizione di scenari e strategie di sviluppo locale sostenibile;
- Uso, gestione e valorizzazione delle risorse territoriali e paesaggistiche;
- Analisi del potenziale turistico territoriale
- Costruzione ragionata e progettazione di itinerari per il turismo lento;
- Geomedia per la valorizzazione dei patrimoni.
Scienze storiche
Il cluster di Scienze storiche, che comprende docenti e ricercatori afferenti ai SSD M-STO/02, M-STO/04, SECS-P/12, M-DEA/01, conduce studi e ricerche di storia economica e sociale in ottica territorialista dal medioevo all’età contemporanea, con particolare riferimento al patrimonio culturale e al paesaggio urbano e rurale. L’obiettivo principale è creare una cultura e un pensiero del territorio supportati da analisi storiche e antropologiche e campagne di censimento e catalogazione condotte secondo criteri e metodologie della ricerca scientifica, dagli archivi all’indagine sul campo, dalle fonti orali e iconografiche alla statistica.
Scienze forestali
Il cluster di Scienze forestali, che comprende docenti e ricercatori afferenti ai SSD AGR/05 e AGR/06, sviluppa attività di ricerca riferite all’ecologia, al monitoraggio e alla gestione degli ecosistemi forestali e delle foreste urbane, nella convinzione che la gestione e la pianificazione forestale siano fondamentali per la conservazione o il ripristino delle funzioni e dei servizi forestali. Ciò richiede una comprensione completa del funzionamento dell’ecosistema forestale per supportare le tecnologie forestali nell’adattamento e nella mitigazione dei cambiamenti climatici, in una visione globale ed interconnessa. Viene quantificata e monitorata la risposta degli alberi e la resilienza delle foreste ai cambiamenti nei regimi di perturbazione, nella dinamica dei popolamenti e nell’uso del suolo. Questa conoscenza viene applicata per lo sviluppo di pratiche di gestione forestale sostenibile e la fornitura di servizi ecosistemici forestali vitali, con la finalità di stabilire un quadro per la formulazione di una pianificazione forestale ottimale.
Scienze economico-agrarie
Il cluster di Scienze economico-agrarie, che comprende docenti e ricercatori afferenti al SSD AGR/01, conduce un’attività di ricerca socioeconomica che ha come focus i rapporti tra urbano e rurale con un approccio place-based all’indagine territoriale. Le linee di ricerca riguardano le trasformazioni del paesaggio agrario, la pianificazione alimentare urbana, il rapporto tra comunità e territori, il ruolo dell’agricoltura nella resilienza dei sistemi socioecologici (SSE), ovvero le interrelazioni tra l’ambiente e le attività antropiche lette secondo una prospettiva socio-ecologica e un approccio sistemico d’impronta coevolutiva, che mira a collocare entro un’unica dimensione la sfera ecologico-ambientale e quella socioeconomica.
Scienze della pianificazione territoriale
La sezione NAF accoglie le linee di ricerca geologica di grande qualità con finalità importati come: censimento e valutazione dei geositi, inventario nazionale dei Geositi Italiani (ISPRA), Salvaguardia dei geositi, potenziale turistico dei geositi, patrimonio geologico negli studi riguardanti la pianificazione del territorio, rilevamento di siti archeologici, caratterizzazione archeo-stratigrafica ed ambientale dei siti archeologici, Inquadramento geologico-ambientale delle aree archeologiche, rischi in aree archeologiche, patrimonio geologico: geoarcheositi.
Impatto della ricerca
Gli studi condotti dal cluster delle Scienze geografiche generano impatti territoriali di varia natura in quanto mirano a:
- Supportare i territori e l’innovazione territoriale attraverso interventi che rendano i sistemi locali più ricchi di capitale sociale e quindi più capaci di esprimere progettazione auto-riferita. Si indagano temi quali: dinamiche demografico-insediative, di spopolamento e ripopolamento, di attrazione e repulsione, delle aree interne italiane; processi partecipativi per la valorizzazione turistica del territorio; processi di territorializzazione degli immigrati in Italia; lo spazio vissuto dei migranti e l’influenza del milieu nei processi di integrazione; il ruolo delle città medie e piccole nella costruzione di società inclusive.
- Approfondire lo studio delle rappresentazioni nel loro significato di strumenti che giocano un ruolo nella configurazione dei territori. In particolare si studiano quei processi che, alla luce di fattori emozionali e identitari, generano sentimenti di appartenenza, relazioni con i luoghi, multi-territorialità, fornendo strumenti utili per la costruzione della coesione territoriale quale principale paradigma di azione politica dell’Unione Europea; inoltre si forniscono strumenti e metodi di lettura della cartografia storica con ricadute nell’ambito della tutela dei beni culturali e paesaggistica, per la pianificazione turistica, oltre che per la gestione delle crisi territoriali, anche in vista della valutazione del rischio ambientale.
- Analizzare le modalità attraverso cui i patrimoni territoriali sono costruiti, organizzati, percepiti e fruiti attraverso le risorse in rete e i social media. La ricerca fornisce strumenti, metodi e materiali agli attori territoriali per la costruzione di repertori e inventari del patrimonio territoriale e per la realizzazione di percorsi e progetti di sviluppo locale. I principali contesti in cui l’indagine si applica sono: l’esperienza turistica, nel suo significato di sguardo multifocale sul territorio che genera processi di contaminazione, valorizzazione e al contempo banalizzazione dei luoghi; la cultura enogastronomica, quale elemento aggregante e disaggregante, in grado di generare immagini, territori, luoghi, paesaggi.
Su questi temi di ricerca, che hanno prodotto un numero elevato di pubblicazioni, sono stati sviluppati vari progetti finanziati con bandi competitivi su fondi europei e supportati enti territoriali e associazioni del terzo settore, evidenziando una notevole crescita di interesse e sensibilità.
In particolare, due ambiti di ricerca consolidati hanno generato impatto anche in termini di attrazione di fondi competitivi. Nella prima, che riguarda l’ambito delle migrazioni internazionali e la costruzione di società inclusive, sono stati sviluppati progetti finanziati con bandi competitivi PRIN, FEI, FAMI, FSE e da enti locali sui processi di territorializzazione degli stranieri immigrati in Italia; un filone della ricerca ha riguardato le reti per il co-sviluppo tra Italia e Senegal, promovendo l’Accordo di Cooperazione bilaterale tra Università del Molise e Università Cheick Anta Diop di Dakar e il Progetto Erasmus+ KA107 International Credit Mobility Senegal.
Nella seconda, relativa al programma di ricerca ITINERA – Innovation in Tourism Information Network and Environmental Regional Application, sono state sviluppate metodologie innovative per la costruzione di itinerari turistici in aree con patrimonio territoriale diffuso, al fine di favorire un’immersione partecipata che vada al di là dell’ammirazione estetica dei paesaggi attraversati e incontri il bisogno di esperienza espresso dalla domanda turistica attuale. L’esperienza acquisita nell’ambito dell’analisi e della valorizzazione dei patrimoni territoriali, con specifico riferimento alle metodologie per la valutazione del potenziale turistico, alla gestione integrata del turismo nelle aree periferiche, alla realizzazione di itinerari tematici e geoitinerari per il turismo lento, ha permesso di elaborare progetti di ricerca-azione e Capacity Building sulle potenzialità inespresse delle aree periferiche in Italia (Università del Molise), Albania (Universitet Shkodra), Cile (Universidad de Los Lagos), con realizzazione di prodotti multimediali per la valorizzazione del territorio.
Più recente, ma ugualmente di alto impatto, è la ricerca che si inserisce in una proposta di scienza aperta collaborativa dell’Associazione dei Geografi Italiani per un mapping riflessivo sul contagio del Covid-19, richiamando l’attenzione sull’importanza della dimensione territoriale nella diffusione del Coronavirus. Si tratta di un progetto di “Geografia strategica” che mette in evidenza le differenti dinamiche spazio-temporali delle ondate epidemiche e individua gli aspetti territoriali critici che hanno inciso su intensità e gravità del contagio, con un ritorno di incremento di conoscenza a livello territoriale attraverso la pubblicazione ad accesso aperto di un Atlante regionale del Covid-19 in Italia.
Gli studi condotti dal gruppo di Storia del territorio e dell’ambiente, con particolare riferimento al processo di territorializzazione e di formazione del paesaggio, trovano un chiaro impatto nella connessione tra tali processi e il tentativo di superamento di gerarchie e disparità territoriali basate su un gradiente negativo centro-periferia prodotte da un modello di sviluppo novecentesco, un modello che ha interrotto la tradizionale interazione tra città e campagna, pianura e montagna, e ha lasciato in eredità al terzo millennio una serie di squilibri socio-economici e dissesti ambientali a cui la Strategia Nazionale delle Aree Interne sta solo in parte cercando di rimediare, scontando anche il rischio di una inadeguata attuazione del Pnrr in ambito territoriale. La ricerca, che ha prodotto numerose pubblicazioni, fornisce elementi di comprensione delle dinamiche del cambiamento storico, favorendo il processo di governance delle trasformazioni e contribuendo alla ricostruzione di una coscienza di luogo e alla elaborazione delle politiche di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale.
L’esperienza consolidata delle Scienze forestali all’interno del Dipartimento di Bioscienze e Territorio assume, per questa Sezione, le forme di una riflessione critica costantemente aggiornata ed empiricamente costruita sulla cruciale fase di transizione ecologica che stiamo vivendo, piegando la ricerca di base su quella applicata a supporto di una serie di progetti strategici di livello nazionale e internazionale. Prendendo a riferimento importanti provvedimenti nazionali – Strategia Forestale Nazionale 2022, Decreto clima 2020, Scheda PNRR sulle foreste urbane – la ricerca analizza gli scenari di cambiamento possibili, individua indicatori appropriati, elabora tecniche innovative, contribuisce alla pianificazione di interventi operativi in tema di educazione ambientale e sviluppo sostenibile.
Tra i temi di ricerca, ne emergono tre:
- A partire dalla radicale trasformazione del paesaggio italiano con l’avanzamento delle superfici forestali, il crollo delle superfici coltivate, l’abbandono degli spazi rurali e la profonda modificazione del tessuto socio-economico ed ecologico territoriale con pregiudizio crescente per la biodiversità, vengono indagati con modelli predittivi i futuri scenari di cambiamento sulla base di variabili quantitative e gli impatti relativi sui servizi ecosistemici di approvvigionamento, regolazione e culturali.
- Considerando il ruolo delle foreste come sempre più importante a livello globale, per la lotta alla crisi climatica e per contrastare il declino della biodiversità, vengono messi a punto metodi di gestione che vanno dalla protezione integrale dei boschi vetusti, alla rinaturalizzazione dei boschi meno resilienti (VAIA forests), alla diversificazione strutturale e compositiva dei boschi italiani più fragili. Sono stati indagati numerosi indicatori (legno morto, microhabitat, struttura…) con tecniche avanzate (dendrocronologiche, biogenetiche, quantitative distruttive e non, da proximal e Remote Sensing) per la loro valorizzazione in ottica bioeconomica delle risorse naturali rinnovabili.
- A partire dalla riflessione sul ruolo delle “biocittà” nella sfida per il futuro, davanti alle crisi climatica e socio-ecologica che impone di ridurre le pressioni sulla biosfera, la ricerca indaga e promuove il ruolo degli alberi, delle foreste, dell’agricoltura, dell’acqua e di tutte le componenti biotiche nello sviluppo di nuovi modelli di urbanità, ricollegati con i ritmi della terra e con i territori che le circondano.
Di rilievo, tra le attività di terza missione, il ruolo di coordinamento scientifico del processo di candidatura nel programma UNESCO Man and Biosphere della Riserva della Biosfera “Alto Molise”, che ha permesso di raggiungere un elevato impatto sociale attraverso azioni di pianificazione adattativa con il coinvolgimento delle comunità e con approccio bottom-up.
La ricerca del gruppo di Economia, articolata sui due temi principali dell’economia e politica agroalimentare e dell’economia ecologica, ha sviluppato ampie collaborazioni con soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento ai seguenti ambiti di analisi e valutazione: le politiche locali del cibo (food policy), l’agricoltura urbana e il paesaggio agrario, la sostenibilità economica e ambientale dell’impresa agraria, l’agricoltura biologica, l’agriturismo, lo sviluppo rurale, la valutazione economica dei beni ambientali e della biodiversità, la mappatura e valutazione economica dei servizi ecosistemici, la pianificazione economica delle aree protette, la valutazione di efficacia delle politiche ambientali ed agro-ambientali di analisi della spesa pubblica, la politica integrata marina. Degne di nota sono, in termini di impatti generati, le collaborazioni attivate col settore pubblico per la valutazione dei servizi ecosistemici e per il piano del cibo della Città metropolitana di Roma, oltre alla VAS del Piano strategico nazionale per il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Variamente articolata, l’attività di ricerca applicata del cluster di Pianificazione si colloca per sua natura ad un livello di ricaduta territoriale molto alto. Evidente è l’impatto generato da un paio di ambiti di studio consolidati – pianificazione ambientale e cultural planning, entrambi con finalità di terza missione – a cui si affiancano temi di ricerca di più recente sviluppo, come le politiche territoriali di valorizzazione dei paesaggi urbani, il rapporto sempre più stretto e trasformativo tra territorio e NTIC, il recupero strategico di usi civici e proprietà collettive che storicamente hanno interessato ampie porzioni dei territori interni e di media e alta quota, il legame tra le strategie di preparazione e il modo in cui le comunità reagiscono alle catastrofi naturali.
La ricerca finora svolta ha coadiuvato, nell’ambito di una Convenzione pluriennale, il processo di definizione del complesso pianificatorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il cui più evidente risultato è la definitiva approvazione del Piano per il Parco, con tre distinti atti approvativi delle Regioni Abruzzo, Lazio e Marche (primo caso in Italia di piano di parco approvato da tre differenti Regioni). Le attività di ricerca si sono focalizzate da un lato sull’approfondimento di specifiche tematiche emergenti nel corso degli avanzamenti della procedura di definizione e approvazione dell’apparato pianificatorio del Parco, dall’altro sull’avvio di processi di applicazione di approcci innovativi (co-pianificatori e co-progettuali) alla pianificazione e alla progettazione del territorio delle aree protette.
Un’altra area di ricerca in grado di generare impatti significativi è quella che mira a sperimentare forme innovative di valorizzazione partecipativa e co-creativa del patrimonio e delle risorse culturali del territorio attraverso nuove tecnologie digitali, e in particolare tramite participatory geoweb, location based social network (LBSN), story map. A partire da esperienze condotte sul territorio romano – al fine di costruire un modello di infrastruttura abilitante per processi partecipativi di valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile del territorio, generare ecosistemi innovativi di valorizzazione e produzione di risorse culturali e patrimoniali locali – gli sviluppi della ricerca riguardano l’evoluzione della concezione dei rapporti fra territorio/città, pianificazione e sfera culturale, particolarmente sfera digitale contemporanea di produzione culturale. La ricerca si inserisce in quel paradigm shift volto a intendere la cultura come complesso di relazioni produttive anche di territorio, in opposizione dialettica con le pratiche di “valorizzazione” dei territori “per mezzo’” della cultura.
Competenze
Le competenze dei vari componenti della Sezione possono essere inserite in un quadro unitario e sintetizzate come di seguito riportato:
- modellizzazione delle attività umane nel loro rapporto con gli ecosistemi e le risorse della superficie terrestre, e dei modi con i quali, nelle proprie trasformazioni, essi si integrano costituendo unità geostoriche rilevanti dal punto di vista ecologico, territoriale e paesaggistico;
- metodi e tecniche di regionalizzazione, con specifico riferimento alla distribuzione degli insediamenti e alla rete delle relazioni materiali e immateriali concernenti la produzione, la distribuzione dei beni e delle risorse, l’organizzazione dei servizi, la diffusione spaziale dell’innovazione;
- lettura e misura del patrimonio territoriale come esito dei processi storici e come base della pianificazione futura;
- analisi degli spazi di circolazione, definiti dalle relazioni Uomo-Uomo e Uomo-Ambiente e dalle reti territoriali di soggetti in movimento (turisti, migranti, pendolari);
- teorie, modelli, metodi, tecniche, strumenti e pratiche per la programmazione, la pianificazione, la progettazione, il recupero, la riqualificazione, il riordino e la gestione degli interventi di trasformazione dell’ambiente, del paesaggio, dei sistemi urbani e territoriali e degli insediamenti umani a tutte le scale;
- sviluppo di modelli concettuali per la gestione dell’informazione territoriale;
- riflessione critica sulla natura epistemologica dei modelli impiegati;
- analisi storica dei contesti territoriali, relativamente all’arco cronologico che va dal superamento del mondo medievale al compiuto realizzarsi della moderna società industriale e di massa;
- analisi e valutazione per la gestione sostenibile dei territori, politiche di gestione e programmazione degli interventi;
- analisi dei riflessi territoriali e paesaggistici delle politiche generali e settoriali;
- analisi dei beni comuni territoriali (città, paesaggi rurali e urbani, sistemi agroforestali) nelle loro componenti storico-culturali e supporto alla loro costruzione come processo condiviso;
- analisi e valutazione del paesaggio;
- analisi delle variabili socio-economiche di contesto;
- sviluppo di percorsi di conoscenza e valorizzazione dei territori, itinerari turistico culturali per il marketing territoriale;
- valutazione dei rischi per i sistemi urbani e territoriali;
- analisi dei rapporti città-campagna e dei modelli di sviluppo degli spazi urbani e rurali;
- analisi e valutazione dei servizi ecosistemici, monitoraggio del territorio e della biodiversità;
- supporto alla pianificazione e gestione delle risorse forestali e dei parchi, processi partecipativi a supporto della pianificazione e gestione forestale e del territorio agro-forestale;
- valutazione interventi di recupero ecologico e ripristino delle aree degradate, assestamento forestale e selvicoltura, archeologia forestale;
- supporto in materia di economia agraria, sviluppo rurale, paesaggio agrario, estimo agrario rurale ambientale;
- supporto in materia di contabilità economico-ambientale delle aziende e del territorio agrario e rurale;
- supporto in materia di pianificazione alimentare, food policy, alternative food networks (AFN);
- analisi e valutazione dei processi di territorializzazione della popolazione straniera immigrata e ri-organizzazione territoriale determinate dall’arrivo dei migranti;
- analisi e valutazione delle più innovative forme di governance multiculturale per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, con riferimento alla scala comunale e regionale;
- supporto alle politiche di inclusione e inserimento a favore degli immigrati da paesi terzi.
Laboratori
Le principali linee di ricerca delle sezioni si svolgono in diversi laboratori all’interno del dipartimento ed afferiscono a vari macro cluster tematici